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«Non uno strumento comunicativo, ma una restituzione alla comunità dell’impatto sociale dell’operato delle Acli, un momento di autovalutazione e un atto di trasparenza». Questo lo scopo dichiarato dal Presidente provinciale delle Acli di Bologna, Filippo Diaco, nel presentare il primo Bilancio di Missione: «Abbiamo valutato l’opportunità di precorrere i tempi della Riforma del Terzo Settore che, ci auguriamo, giungerà comunque a compimento, anche col nuovo Governo» afferma Diaco. Le Acli, d’altra parte «sostengono da sempre la necessità di operare con la massima trasparenza nei confronti della Città, per quanto riguarda non solo i finanziamenti pubblici e privati, che, per le Acli, sono modesti, visto che si sostengono grazie ai servizi di Caf e Patronato, ma soprattutto per quanto concerne la ricaduta che l’associazionismo e la promozione sociale hanno sulla comunità». Una piena realizzazione del principio di sussidiarietà, dunque, per le Acli di Bologna, reduci da un 2017 estremamente positivo: «Ci rendiamo conto» osserva Diaco «che il nostro marchio è riconoscibile soprattutto per i servizi fiscali e previdenziali, ma le Acli sono molto altro e desideriamo farci conoscere da più cittadini e cittadine possibile». Un 2017 ricco di collaborazioni per le Acli di Bologna, che ampliano notevolmente la propria rete di partner associativi, una trentina: «Le Associazioni tendono ad essere autoreferenziali. Le Acli desiderano, invece, aprirsi sempre di più alle altre Associazioni ed Enti, chiaramente laddove sussista un’adesione comune ai principi fondanti» osserva Diaco. 17 i Circoli, 80 i volontari più attivi, oltre 10.000 i soci di sistema, 7 i progetti principali, 100.000 le pratiche effettuate, una sessantina i dipendenti, un bilancio da 1.150.202 euro, in attivo: questi alcuni dei numeri delle Acli di Bologna, «di cui noi stessi siamo rimasti stupiti» osserva Diaco.

In concomitanza con la presentazione del Bilancio di Missione, il Caf Acli di Bologna rappresenterà la situazione reddituale, tramite la raccolta di dati statistici, di circa 40.000 bolognesi, quanti si sono rivolti in questo 2018, fino al 31 maggio, al Centro di Assistenza Fiscale per la denuncia dei redditi, il modello Isee ed altre partiche: «Siamo i primi ad avere elaborato già i dati 2018 sui redditi 2017» osserva Simone Zucca, Responsabile produzione del Caf Acli nazionale. Una buona base statistica, se si considera che si tratta di circa 1 bolognese su 10 già passato dal Caf Acli in questo 2018: «I dati evidenziano come persista il divario reddituale fra uomini e donne, più alto con l’abbassarsi dell’età» osserva Zucca. «In una città con un alto tasso di occupazione, la categoria più svantaggiata resta quella delle giovani donne, che hanno redditi bassi, nessun reddito o lavori precari» continua. «I pensionati sono, in media, più poveri dei lavoratori: il tema della rivalutazione delle pensioni ci interpella con urgenza, anche alla luce del carico di spese per l’assistenza che grava su di esse» aggiunge Filippo Diaco. Alte, infatti, le spese sanitarie pro capite e quelle che riguardano i contributi di colf e badanti: «in una città che invecchia, si rende fondamentale farci promotori presso le Istituzioni di proposte di sostegno economico e fiscale per le famiglie con un carico di cura significativo e per gli anziani» conclude il Presidente Filippo Diaco.

Parteciperanno l’Assessore al Bilancio Conte e il Presidente nazionale Acli, Roberto Rossini.

BM

 

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